Calendario, le squadre ragionano a blocchi di atleti e staff: “Ogni gruppo seguirà il proprio programma di corse”. L’obiettivo è contenere eventuali contagi

Le squadre si stanno organizzando per la stagione, pronte a seguire alcune delle linee guida proposte dall’UCI nei giorni scorsi. In particolare, è il ragionamento a blocchi quello che sembra essere maggiormente stato recepito. L’idea di base è dunque di creare dei calendari il più possibile omogenei fra i vari gruppi, in modo che gli atleti possano sostanzialmente seguire lo stesso programma per tutta la durata di questa accorciata stagione, seguiti sempre dallo stesso staff (direttori sportivi, medici, massaggiatori, meccanici, ecc). In questo modo sarà possibile eventualmente limitare contagi che possano colpire l’interna squadra, limitando i rischi e semplificando, in caso, tracciabilità e contatti. Una misura che permetterebbe inoltre, nello sventurato caso che si dovesse registrare una o più positività di perdere meno corse possibile con i propri atleti, visto che gli altri blocchi potrebbero continuare a correre anche oltre una eventuale quarantena.

Ad illustrare la scelta è Jens Decker, medico sociale della Lotto Soudal, che sulle pagine di Het Laatste Nieuws spiega il piano del team: “I nostri corridori e tutto lo staff saranno divisi in tre blocchi. Ogni gruppo seguirà il proprio programma di corse. L’obiettivo sarà limitare al massimo i cambiamenti all’interno di questi blocchi. Meno rotazione ci sarà, più i rischi di contagio si affievoliranno. Sostanzialmente, questo significa che i corridori e lo staff di una stessa squadra saranno sempre insieme. Stiamo inoltre pensando a mettere tutto il materiale necessario in un posto diverso per ogni gruppo e questo ci faciliterebbe molto la logistica”.

I piano dunque sostanzialmente prevede di ragionare ad un blocco per ogni grande giro, presentando dunque corridori in buona parte diversi a Tour de France, Giro d’Italia e Vuelta a España. “Ovviamente, dobbiamo restare flessibili e autorizzare qualche eccezione – prosegue il medico belga – Alcuni corridori potrebbero così passare dal gruppo A al gruppo B in seguito al Tour. La condizione primaria chiaramente è che siano testati preventivamente”.

La soluzione proposta dalla compagine dei vari John Degenkolb, Caleb Ewan, Philippe Gilbert e Tim Wellens sarà adottata anche da altre formazioni, che stanno già ragionando allo stesso modo. “Noi medici sociali ci stiamo consultando tra noi e con l’UCI e c’è grande comunione di intenti – aggiunge De Decker – È piacevole poter scambiarci idee sul modo migliore di organizzare la ripresa. Sarebbe un peccato che alcune squadre dovessero rompere questa solidarietà”.

Ovviamente, è nell’interesse di tutte le squadre cercare di limitare il più possibile i contagi e la diffusione del virus all’interno del gruppo. Ancora non sono state date direttive dalle autorità sanitarie, né nazionali né europee, su cosa dovesse succedere in caso di positività in carovana, ma ovviamente tutti hanno in mente quanto successo all’UAE Tour ed è uno scenario che nessuno vorrebbe ripetere. Anche per questo alcune formazioni stanno cercando anche di evitare al massimo i viaggi all’estero per i propri atleti, minimizzando così i rischi di eventuali quarantene forzate per i propri atleti.

È in questa ottica che appare studiato infatti il calendario di Vincenzo Nibali. La formazione statunitense ha annunciato le corse per i suoi big e si è notato non si incroceranno quasi mai, con il programma del siciliano che sarà quasi esclusivamente basato sulle corse italiane. Il messinese, che nel mese di luglio effettuerà un ritiro in altura probabilmente a Livigno, punterà infatti al Giro d’Italia e lo preparerà esclusivamente correndo nel nostro paese. Unica eccezione, relativa peraltro nel suo caso visto che abita a Lugano, sarebbe il Mondiale di Aigle-Martigny, che si correrà in Svizzera la settimana prima dell’inizio della Corsa Rosa. La rassegna iridata al momento risulta l’unica eccezione anche in caso venga spostata, con Nibali che affronterebbe in caso il volo verso la nuova location (Oman o Qatar appaiono attualmente le destinazioni più probabili).

Assieme al siciliano ci sarebbe dunque sostanzialmente il blocco dei suoi connazionali, composto da Gianluca Brambilla, Giulio Ciccone, Nicola Conci e Antonio Nibali, che già ad inizio anno erano previsti al suo fianco. Seguendo il ragionamento, a questi potrebbero potenzialmente aggiungersi anche Jacopo Mosca e Matteo Moschetti, mentre restano in bilico un uomo come Koen De Koert e altri corridori da classiche, che nelle intenzioni iniziali erano nel piano del team per il #Giro103, ma è evidente che ora alcuni cambiamenti potrebbero essere apportati visti gli inevitabili stravolgimenti al calendario.

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